Archivio di Gennaio 2013
Progetto di Educazione Linguistica e Letteraria in un’ottica Plurilingue
Giovedì 10.01.2013 presso la Scuola secondaria di I grado “Corradino di Svevia” di Piazza S. Eligio, 106 alle ore 14.30 prenderà avvio l’attività di formazione, in modalità blended, per i docenti di Lingua nell’ambito del Progetto formazione Poseidon – PON Educazione Linguistica e Letteraria in un’ottica plurilingue 2012/2013.
Il Percorso Aquila Reale
Il Percorso Formativo “Aquila Reale” ricorda la Storia di un re che ha visto il suo epilogo in piazza Mercato.
Corrado Hohenstaufen, detto Corradino (Landshut, 25 marzo 1252 – Napoli, 29 ottobre 1268), è stato duca di Svevia (1254-1268, come Corrado IV), Re di Sicilia (1254-1258, come Corrado II) e Re di Gerusalemme (1254-1268, come Corrado III); fu l’ultimo degli Hohenstaufen regnanti.
Era figlio dell’imperatore Corrado IV e di Elisabetta di Wittelsbach. Alla morte di suo padre, avvenuta quando egli aveva solo due anni, Corradino gli successe nella titolarità delle corone della casata (quantomeno quelle ereditarie).
Corradino, re di Sicilia per soli quattro anni, dai due ai sei anni d’età, crebbe così in disparte, in Baviera lontano dall’agone italiano, il vero terreno dello scontro tra guelfi e ghibellini, tra papato e impero, il teatro dei trionfi e dei rovesci della straordinaria storia della sua stirpe. Crebbe sotto l’ala protettiva di sua madre e dedito alla poesia e alle virtù cortesi.
Ma il suo destino lo raggiunse egualmente e Corradino gli corse incontro. Dopo la morte dello zio Manfredi, ucciso nella battaglia di Benevento, il 26 febbraio 1266, i ghibellini italiani ne implorarono la venuta nella penisola e Corradino nel settembre del 1267 si mosse finalmente alla riconquista del suo regno, passato nel frattempo sotto la corona di Carlo I d’Angiò, il vincitore a Benevento.
Arrivato in Italia, Corradino incoraggiato dalle vittorie riportate in Toscana sugli Angioini dal suo sodale Federico duca d’Austria e da alcuni rilevanti successi marinari degli alleati pisani, che tra Calabria e Sicilia inflissero perdite ingenti alla flotta angioina, Corradino si illuse di aver facilmente ragione del nemico.
Corradino si diresse quindi verso il Sud e giunto alle porte del suo regno, presso Scurcola Marsicana, venne finalmente a contatto con le schiere di Carlo d’Angiò. Qui ebbe luogo la tragica e fatale battaglia che poi Dante Alighieri ha reso celeberrima col nome di battaglia di Tagliacozzo, il 23 agosto 1268. Corradino fu sconfitto dopo un’apparente vittoria iniziale.
Corradino si dette alla fuga, dirigendosi verso Roma. La città che poco tempo prima lo aveva trionfalmente accolto, si dimostrò ora ostile allo sconfitto. Lo svevo e i suoi risolsero che sarebbe stato più prudente lasciare Roma per lidi più sicuri. Raggiunta con i suoi compagni Torre Astura, località del litorale laziale nei pressi di Nettuno, Corradino tentò di prendere il mare, probabilmente diretto verso la fedelissima Pisa. Fu invece tradito da Giovanni Frangipane, della omonima famiglia, signore del luogo, e consegnato a Carlo d’Angiò. Processato e condannato a morte, fu decapitato a Campo Moricino (l’attuale Piazza del Mercato di Napoli), il 29 ottobre 1268.
Carlo, implacabile nella decisione di giustiziare Corradino ma temendo di alienarsi, con l’uccisione di un fanciullo, la fedeltà delle popolazioni conquistate (anche perché era ovvio che Corradino era incolpevole del crimine di majestas – cioè di infedeltà all’usurpatore francese – di cui era assurdamente imputato), volle giustificarsi con la difesa dei diritti della Chiesa, la cui autorità Corradino avrebbe minacciato; da ciò nacque la celebre frase attribuita senza alcuna prova a Clemente IV: Mors Corradini, vita Caroli. Vita Corradini, mors Caroli (La morte di Corradino è la vita di Carlo. La vita di Corradino è la morte di Carlo). Non ci sono documenti in cui il Papa, che invece più volte aveva rimproverato a Carlo la sua crudeltà e la durezza dei suoi metodi coi quali avrebbe perso il favore del popolo, abbia detto ciò; abbiamo però una lettera di Carlo al Papa in cui gli dice che Corradino ha meritato la fine che spetta ai “persecutori della Chiesa”.
I cadaveri di Corradino e degli altri giustiziati, come era stato per lo zio Manfredi, non ebbero sepoltura; furono trascinati verso il mare, che dista pochi passi dal luogo del supplizio, e abbandonati, ricoperti solo parzialmente con sassi dal popolo impietosito. Solo le preghiere della disperata madre riuscirono a ottenere che il corpo di Corradino avesse infine sepoltura.
Sul luogo dove avvenne l’esecuzione fu edificata una chiesa, l’attuale Santa Croce e Purgatorio al Mercato, dove si trova una delle testimonianze più suggestive del triste evento. Si tratta di una colonna commemorativa in porfido che reca incisa questa frase:Asturis ungue leo pullum rapiens aquilinum hic deplumavit acephalumque dedit, così traducibile: il leone artigliò l’aquilotto ad Astura, gli strappò le piume e lo decapitò.
È invece nella vicina chiesa di Santa Maria del Carmine che riposano le spoglie di Corradino: qui si ammira il monumento funebre dello sventurato principe, fatto erigere, secoli dopo, da Massimiliano II di Baviera e disegnato dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen. La lastra frontale del basamento su cui poggia la statua di Corradino reca incisa la dedica del Duca di Baviera che definisce il giovane re “l’ultimo degli Hohenstaufen”. Al Carmine, in virtù del lascito della madre, vanamente accorsa a Napoli per riscattarlo, vien detta annualmente una messa in suffragio di Corradino di Svevia.
Dopo l’8 settembre 1943, i monaci del Carmine dovettero occultarne le spoglie di cui Hitler aveva disposto il “ritorno” in Germania.
La tragica fine dell’ultimo degli Svevi commosse in ogni tempo letterati e artisti, che circondarono di un alone romantico la sua personalità.
E alcune leggende fiorirono già negli anni immediatamente successivi alla sua morte, tutte relative alla sua decapitazione. Una prima versione vuole che Corradino, affrontando con coraggio la sua sorte, gettasse tra la folla un guanto prima di porgere il capo al boia. Questo guanto sarebbe stato raccolto da Giovanni da Procida, medico e già consigliere di Federico II, che poi sarebbe stato tra gli animatori dei Vespri Siciliani, rivolta che sottrasse la Sicilia agli angioini per metterla sotto il dominio aragonese. Altra leggenda vuole che ad esecuzione avvenuta un’aquila (non a caso simbolo che compare sulle insegne della casata staufica) piombasse dal cielo per intingere un’ala nel sangue di Corradino e poi volare verso il Nord. Dante ricorda Corradino in un passo del canto XX del Purgatorio: « Carlo venne in Italia e, per ammenda, vittima fé di Curradino; e poi…. » (Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio XX, 67-68)
Il poeta ottocentesco Aleardo Aleardi gli dedicò una lirica dal titolo Corradino di Svevia. Anche lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius ha dedicato dei versi alla vicenda del giovane principe svevo. (da http://it.wikipedia.org/wiki/Corradino_di_Svevia)
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LSCPI
Il Progetto Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue e interculturale (LSCPI), è promosso dalla Direzione Generale del Personale Scolastico al fine di armonizzare le politiche educative dell’Italia con quelle del Consiglio d’Europa.
Il Progetto è finalizzato alla sperimentazione del curricolo plurilingue e interculturale nel primo ciclo di istruzione e rientra nella nuova strategia educativa del Consiglio d’Europa per promuovere l’educazione plurilingue ed interculturale tra le nuove generazioni.
Il progetto LSCPI offre la possibilità ai dirigenti scolastici e ai docenti del primo ciclo di istruzione di partecipare attivamente ad una intensa e coinvolgente attività di studio sul campo finalizzata alla ricerca di nuovi approcci didattici per l’insegnamento delle lingue di scolarizzazione nella delicata fase di apprendimento linguistico, che trova il suo naturale humus nel ciclo dell’istruzione obbligatoria.
I presupposti teorici dell’iniziativa hanno il supporto delle più recenti ricerche della linguistica e delle neuroscienze e trovano fondamento nel lavoro e negli studi compiuti dalla Divisione delle politiche linguistiche del Consiglio d’Europa nell’ultimo decennio.
Leggi Linee Guida del Progetto
Progetto Lingue di Scolarizzazione e Curricolo Plurilingue e Interculturale USR Campania
Il Protocollo di Intesa per la costituzione di un gruppo di lavoro territoriale per realizzazione del Progetto così costituito:
- USR CAMPANIA rappresentato dal dirigente UFF. IV D.T. Ugo Bouché, coadiuvato dal referente regionale D.S. Rosalia Veno con compiti di collegamento con MIUR e coordinamento, co-progettazione e gestione organizzativa;
- Università di Napoli “l’Orientale” Centro Interistituzionale di Ricerca ed Elaborazione Didattica (C.I.R.E.D.) rappresentato dalla coordinatrice, prof.ssa Luigia Melillo, con compiti di consulenza scientifica, co-progettazione ed assistenza ai docenti coinvolti per tutte le attività svolte ( condivisone di opzioni metodologico – didattiche, predisposizione comune di materiali, scelta ed uso di strumentazioni anche tecnologiche, procedure di verifica e valutazione, restituzione degli esiti.);
- Dirigenti Istituti Scolastici con compiti di co-progettazione, gestione diretta delle attività svolte dai docenti:
¨ IC Campo del Moricino (Napoli) prof. Carmine Negro (scuola capofila);
¨ IC Ristori (Napoli) prof.ssa Fernanda Tuccillo;
¨ CD Montoro INF. (Avellino) prof.ssa Stella Naddeo;
- Associazione MUS-E Napoli Onlus,con un progetto multiculturale europeo dedicato ai bambini,che si propone, attraverso esperienze artistiche, di promuovere l’integrazione, il rispetto delle culture e la valorizzazione delle diversità fra i più piccoli.
Protocollo di Intesa LSPCI Campania _
Incontro in Presenza
In accordo con l’Università Orientale un incontro in presenza, con tutti i docenti impegnati nell’attività progettuale, si svolgerà mercoledì 16.01.2013 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Linguistica “Matilde Serao” dell’Istituto Comprensivo “Campo del Moricino” di piazza G. Pepe, 7 Napoli.
Musica Alla Primaria
In data 31 gennaio 2011, il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato il DM n. 8 che «ha per oggetto iniziative volte alla diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione dell’insegnamento musicale e alla formazione del personale ad esso destinato, con particolare riferimento alla scuola primaria» (Art. 1).
Normativa
Premesso che:
- l’articolo 4 comma 10 del Decreto del Presidente della Repubblica N° 89 del 20 marzo 2009, prevede che, con decreto del ministro, siano “individuati nell’ambito dell’istituto o di reti di scuole, i titoli prioritari per impartire l’insegnamento di musica e pratica musicale”
- nell’adunanza del 16 dicembre 2009 il CNPI ha approvato uno specifico “Documento sulla cultura musicale nella società e nella scuola” con la richiesta, di avvio dello studio di uno strumento musicale a partire dalla classe terza della scuola primaria
il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato emana il 31 gennaio 2011 il Decreto Ministeriale n. 8 del 31 gennaio 2011 avente per oggetto iniziative volte alla diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, con particolare riferimento alla scuola primaria.
Individuazione delle scuole sedi dei corsi di pratica musicale e costituzione della rete
Innanzitutto vi è stato il problema riguardante l’individuazione delle scuole primarie sedi dei corsi di pratica musicale e la costituzione della rete prevista dal Decreto Ministeriale n. 8 del 31 gennaio 2011.
Su questi punti il MIUR ha emanato le seguenti disposizioni:
- con Nota 3899 del 5 maggio 2011 il MIUR chiedeva ai Direttori degli Uffici scolastici regionali di avviare con la massima sollecitudine le procedure previste per l’avvio dei “Corsi di pratica musicale” e di comunicare entro il 30 maggio “i nominativi delle istituzioni scolastiche prescelte” quali sedi di tali corsi
- Con Nota 5575 del 5 luglio 2011, il MIUR specificava che dovevano escluse dai progetti di “Corsi di pratica musicale” le scuole primarie prive di docenti interni in possesso di titoli di studio rilasciati dai Conservatorio o Istituti Musicali Pareggiati.
- Con Nota 6657 del 4 agosto 2011 veniva specificato che le scuole selezionate non dovessero essere più di cento.
Solo alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno reso noti sul proprio sito internet l’elenco delle sedi e delle reti con relativi criteri di individuazione e nominativi delle “commissioni” che hanno esaminato le richieste.
L’individuazione del personale
Gli articoli 9 e 10 del DM8/11 individuano i requisiti e le tipologie di personale da utilizzare nei corsi di pratica musicale della primaria.
Su questa materia vi sono stati una serie di interventi sia contrattuali e che del MIUR:
- L’art. 6bis dell’Ordinanza Ministeriale 64/11 sulle utilizzazioni 2011/12. Prevedeva l’utilizzo prioritario dei docenti interni della scuola primaria in possesso dei titoli di studio previsti dal DM 8/11. In assenza di personale interno disponibile si utilizzano a domanda i docenti in esubero delle classi di concorso A031, A032 e A077. Infine ed in subordine potevano essere utilizzati i docenti anche non in esubero della A031, A032 e A077, secondo quanto previsto dall’art. 3 comma 2 del DM8/11;
- Con Nota 6657 del 4 agosto 2011 veniva specificato che nell’ambito delle scuole selezionate per due terzi si utilizzeranno risorse interne alle scuole primarie e per un terzo sia docenti in esubero delle classi di concorso A031, A032 e A077 sia docenti dell’organico della rete di scuole, con particolare riferimento ai docenti della classi di concorso in esubero della A031. Per queste attività ogni docente può essere utilizzato per non più di tre settimanali.
- Con Nota 9854 del 30 novembre 2011, il MIUR forniva alcune indicazioni sul “reclutamento” del personale da impegnare in questi corsi. Dalla lettura della nota appare evidente che tali corsi sono collocati al di fuori dell’orario curricolare.
- L’art. 6ter del CCNI sulle utilizzazioni del 23 agosto 2012 conferma anche per il 2012/13 le norme dell’anno precedente sulle modalità di individuazione del personale da utilizzare nei corsi di musica nella primaria
- Con Nota 7196 del 1 ottobre 2012 sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande di utilizzazione per i docenti delle interni alle scuole primarie individuate quali sedi dei corsi di cui al Decreto Ministeriale n. 8 del 31 gennaio 2011.
Le risorse per l’attivazione dei corsi per gli studenti
L’unico riferimento a questo aspetto di ”primaria” importanza è rappresentato dalla Nota 9854 del 30 novembre 2011. In essa si afferma che:
- Le attività effettuate dai docenti interni della primaria saranno retribuite con le risorse del fondo di istituto e con quelle previste dalla Legge 440/97
Segnalibro 2013
Il Segnalibro 2013 è dedicato al tema dell’anno 2012/2013: La Scelta. Riporta una poetica opera realizzata dagli alunni provenienti da tante parti del mondo del plesso Umberto I sotto la guida del maestro e artista Francesco Alessio. Il nome dell’opera “Una casa fatta di case” riporta nella casa comune, la scuola, il modello di casa che ciascuno porta dentro di se e che proviene dai legami e dalle relazioni della propria esperienza.
Il progetto grafico di Segnalibro 2013 è stato realizzato da Demetrio Martucci.