foto del mese: giugno 2014
E’ la Sala del Consiglio del Banco e del Pio Luogo del Real Stabilimento e chiesa di Sant’Eligio Maggiore a Napoli, con terrazzo sul lato lungo del Levante, tre balconi con vista prospiciente la piazza del Mercato e fronte conclusivo con la facciata della chiesa del Carmine Maggiore ed il Campanile. All’opposto altrettante tre porte immettono in un corridoio che inizialmente isolava la sala dal complesso monastico, la Torre campanaria e l’Arco dell’Orologio.
Ancora integramente lasciato agli affreschi ispirati alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, commissionati dal Governo del Banco nel 1787 al pittore Angelo Mozzillo, che li firmò e li datò 1788, ricevendo in pagamento, come si evince e si legge dal Fondo Archivistico dell’Annunziata, 1888 ducati e 40 grane, avviando l’era delle decorazioni sei settecentesche anche sui metalli a lavorazione artigiana nelle botteghe dell’accosto Borgo degli Orefici.
I motivi che indussero il Governo del Banco ad affidare il ciclo sugli affreschi ad Angelo Mozzillo son da rilevare nella tendenza di quest’ultimo all’utilizzo promiscuo di elementi giordaneschi con vena cromatica alla De Matteis, e pure con qualche libertà alla Bonito del quale pare che fosse stato allievo.
E con questo si può definire certa l’intenzione del Governo del Banco di ripararsi dalle istanze neoclassiche chiariste molto diffuse ed affermate in tutto il Regno. Pur tuttavia segnalando la presenza di queste istanze rifiutate nella greca dorata che racchiude ogni scomparto e che corre per tutte e quattro le pareti costituendo un elemento di chiusura dell’intera impaginazione.