foto del mese: luglio 2016
Per Martina Mignano quando si passeggia per le vie di Napoli, si è abituati a volgere lo sguardo alle straordinarie bellezze storico-paesaggistiche che caratterizzano la città partenopea, non sempre si presta attenzione a quelle che sono le nuove forme d’arte, soprattutto se non esposte in un museo. Napoli è una delle città simbolo dell’arte urbana in Italia, una città silente che conosce questo fenomeno da più di trent’anni.
Scrive Silvia Pezzopane: “Ho trascorso una settimana estiva in questa città rendendomi conto non solo dell’unicità del posto in cui mi trovavo ma soprattutto della presenza di una manifestazione di arte urbana molto particolare; i graffiti, i murales, i ritratti che si incontrano nelle strade di Napoli o sulle grandi facciate dei palazzi non sono solo realizzazioni artistiche contemporanee ma una vera e propria convivenza tra vecchio e nuovo; una fusione occulta e manifesta, una compenetrazione rara di antiche tradizioni e nuovi sguardi”.
Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo. Vassily Kandinsky, Lo spirituale nell’arte
Ed è Erica Priscopo a sottolineare il paradosso della street art. In tempi non lontanissimi, il solo fatto di vergare segni sui muri, lungi dal riconoscere all’opera un qualsiasi intrinseco valore estetico, era unicamente percepito come gesto di ribellione, da parte di chi lo praticava, e come atto vandalico dalla maggior parte delle altre persone. Oggi la street art è tra le esperienze artistiche contemporanee più interessanti, gli artisti che la creano diventano ogni giorno più famosi, si parla di muri legali, di arte urbana su commissione, un po’ dovunque fioriscono progetti che coinvolgono partnership sia pubbliche che private nella realizzazione di interventi d’arte, magari compresi nell’ambito di più ampi progetti di riqualificazione di determinate aree o spazi pubblici.