Per la serie … Vedere senza Guardare … Agosto alla Bayard
Le parole vedere e guardare hanno sfumature di senso diverse. Lo stesso termine “vedere”, che in prima istanza significa “percepire stimoli esterni attraverso l’organo della vista” vuole anche dire “rendersi conto, prendere coscienza” e perfino “rendersi responsabili”. Spesso guardiamo senza vedere perché non conosciamo. E’ il caso dei ruderi di corso Garibaldi dove sorgeva la stazione della prima ferrovia d’Italia. Questo mese di agosto il nostro Istituto lo vuole dedicare alla memoria dei luoghi attraverso la ricostruzione virtuale della stazione Bayard.
“Ad un segnale datosi dall’alto di quella Tenda Reale partì dalla stazione di Napoli il primo convoglio composto di vetture sulle quali ordinatamente andavano 48 invitati, 60 ufficiali dell’Armata di S.M., 30 soldati di fanteria, 30 di artiglieria e 60 marinai dei nostri Reali Legni. Chiudeva il convoglio nell’ultima vettura la musica banda della Guardia Reale. Giunto esso al Granatello tosto ne tornò alla stazione ond’erasi mosso. Dopo questo primo viaggio (prova) fu preparato un altare per la solenne benedizione, e a ciò vi adempì Monsignor Giusti, Vicario di Napoli. Una salva di artiglieria annunziò al pubblico l’adempimento di quell’atto religioso. Immediatamente le vetture del primo convoglio con l’aggiunta della Vettura Reale partirono da Porta Nolana e si fermarono sotto al Ponte di Carrione, dove S. M. con la Reale Famiglia prese posto nella Real Vettura e tutti i prelodati personaggi che facevano corteggio si collocarono nelle altre.
Il Real Convoglio si avviò al Granatello e di là ritornando si condusse a Porta Nolana tra lieta moltitudine di gente, che festeggiando godevano del nuovo e gradevole spettacolo, sicché quell’amenissima sponda del Tirreno, ornata da vaghi giardini e ville ed allora tutta coperta dell’allegra popolazione spettatrice, sembrava un anfiteatro oltre l’usato ridente, che non poteva non commuovere dolcemente di diletto e letizia. Un grido di grata ammirazione si alzava dal popolo dovunque passasse il Re col suo magnifico Convoglio. Pervenuto questo alla Stazione di Napoli S. M. né partì con l’Augusta Famiglia per ritirarsi al Real Palazzo, e così ebbe fine sì memorabile cerimonia.”
Così descriveva quell’evento il 5 ottobre 1839 un cronista del Giornale del Regno delle Due Sicilie. L’inaugurazione, alla presenza del Re, ebbe il solito carattere militare allora prevalente e si svolse fra l’animazione e l’entusiasmo proprie del popolo napoletano. Il percorso da Napoli al Granatello fu coperto in 12 minuti alla velocità media di 38 Km/h.
L’Istituto Comprensivo Statale “Campo del Moricino” di Napoli propone in questo mese di agosto alcune delle foto della ricostruzione virtuale della stazione e il video realizzato per l’occasione.
Dal web
Appunti sulla prima ferrovia d’Italia
La Stazione di testa della prima ferrovia in Italia: la Napoli-Portici del 1839