foto del mese: luglio 2018
Dal 6 luglio al 2 settembre 2018 a palazzo Zevallos di Via Toledo, 185 Napoli un eccezionale prestito concesso dal Complesso monumentale della Pilotta di Parma. L’iniziativa rientra nella rassegna “L’ospite illustre” e anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio toscano previste nel 2019. Leonardo fu sempre molto interessato al tema delle teste femminili con i capelli mossi dal vento, come testimonia un celebre passo del suo “Trattato di Pittura” che si può considerate come la miglior descrizione della Scapiliata, dipinta con terra d’ombra, ambra inverdita e biacca, sopra una piccola tavoletta di legno: “Fa tu adonque alle tue teste gli capegli scherzare insieme col finto vento intorno alli giovanili volti e con diverso revoltare graziosamente ornargli“.
È ritratta una testa femminile che si staglia con vividezza dallo sfondo, con un accenno delle spalle, voltata di tre quarti verso sinistra e reclinata verso il basso.
I lineamenti sono dolcissimi, le palpebre socchiuse, il naso leggermente pronunciato, le labbra morbide serrate che vagheggiano un lieve sorriso e il mento è arrotondato. Il forte chiaroscuro steso sul viso con lumeggiature esalta il rilievo scultoreo del volto delicato dalla vibrante capigliatura, scomposta ad arte in ricci mossi. L’immagine rievoca gli studi di Leonardo sui “moti dell’animo”, uno dei principi chiave della sua poetica.
Da quando questa singolarissima opera è apparsa all’orizzonte della storia, gli studiosi non hanno mai smesso di interrogarsi sul suo autore e la sua effettiva natura – dipinto non finito? Abbozzo? Studio preparatorio? -, ma anche sulla data di realizzazione e sulla sua fortuna.
Il dipinto avrebbe poi conosciuto una grande fortuna, grazie alle citazioni fatte da pittori coevi come Bernardino Luini (1481-1532), alle numerose copie (antiche o meno) oggi note, e a un notevole numero di mostre moderne, nelle quali La Scapiliata di Parma è sempre stata accolta come un autentico ospite d’onore.
Accanto alla Scapiliata di Leonardo da Vinci è stata esposta una riproduzione digitale di Erodiade porta la testa di San Giovanni Battista a Salomè di Bernardino Luini. L’opera originale, datata tra il 1508 e il 1527 circa e conservata agli Uffizi dal 1793, è di straordinaria importanza storica: la sorprendente somiglianza tra la Testa di donna di Leonardo e la protagonista femminile del dipinto olio su tavola del pittore lombardo contribuisce a collocare a Milano il prototipo leonardesco almeno fino al 1530, sottolineando la fortissima influenza che il maestro toscano continuava a esercitare sui più giovani artisti che si erano formati o perfezionati alla sua bottega.
Il dialogo tra i volti del capolavoro di Leonardo e quello di Luini è qui reso possibile grazie all’esposizione di quest’ultimo sotto forma di DAW® – Digital Art Work, copia digitale riprodotta in serie limitata, numerata e certificata, in scala 1:1 in tutto e per tutto fedele all’originale, realizzata dall’azienda Cinello in accordo con le Gallerie degli Uffizi utilizzando un’innovativa tecnologia brevettata.
L’iniziativa è promossa da Save the Artistic Heritage, associazione non profit nata con l’obiettivo di valorizzare in ambito nazionale e internazionale il patrimonio storico e artistico, italiano in primis, attraverso azioni e strumenti di divulgazione e condivisione, in combinazione con le nuove tecnologie digitali, e di innescare nuove modalità di sostegno.
Tornando al quadro di Leonardo, una giovane fanciulla dallo sguardo schivo, si è colpiti dal grande fascino del dipinto. Solo la testa viene immortalata, ma già dall’espressione del volto si può cogliere la straordinaria delicatezza dell’opera. Gli occhi della giovane non guardano lo spettatore. Al contrario, sono rivolti verso il basso in segno di pudore. Le palpebre sono quasi socchiuse in una manifestazione di leggerezza.
La bocca accenna appena un sorriso che segna con grazia l’intera espressione del viso. A contrastare l’armonia dei lineamenti, ci sono i capelli riccioluti della fanciulla. I boccoli hanno un andamento irregolare e si stagliano con decisione sullo sfondo omogeneo. La posizione delle spalle, appena mostrate, ci segnala la posa della donna, di tre quarti rivolta verso sinistra. La fanciulla viene ritratta nel complesso con un’aria introspettiva.
Il chiaroscuro utilizzato per rendere il viso della fanciulla mettono in risalto l’effetto scultoreo dell’opera che si colloca, per le tecniche usate, a metà strada tra la pittura su tavola e lo schizzo preparatorio. Proprio questa mescolanza di genere ha fatto sorgere vari dubbi sulle origini del quadro. Alcuni esperti sostengono, infatti, che il dipinto non fosse altro che un disegno preparatorio per opere più note di Leonardo come la Vergine delle Rocce o la Leda col cigno, andata perduta. Non si può certamente escludere, però, che La scapiliata sia un’opera autonoma di estrema raffinatezza e che si ispiri alla Madonna.
Palazzo Zevallos con questa opera consente di ammirare da vicino un’opera straordinaria ed unica.
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Leonardo da Vinci nacque a Vinci nel 1452 e morì ad Amboise sulla Loira, nel 1519. Pittore, architetto e scultore, durante la sua vita abbracciò l’arte in tutte le sue forme e le sue discipline. Si dedicò con successo anche al disegno e alla ritrattistica. Uomo di ingegno straordinario, si applicò anche alla scienza e all’ingegneria, incarnando perfettamente lo spirito del suo tempo.