foto del mese: agosto 2014
Critici oltre che suggestivi i costumi dei due ambasciatori che in realtà molto s’ispirarono agli stessi abiti regali indossati dal corpo diplomatico orientale di stanza nel Regno di Napoli.
Tasso iniziò probabilmente a scrivere l’opera all’età di 15 anni con il titolo di Gerusalemme tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a Venezia, ma si fermò a 110 ottave, ben meno dei venti canti della Gerusalemme liberata, composta in seguito.
La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell’esercito, attende la fine dell’inverno in Libano, quando gli appare l’Arcangelo Gabrieleche lo invita ad assumere il comando dell’esercito e a portare l’attacco finale contro Gerusalemme.
I cristiani accettano di eleggere Goffredo loro capo supremo e si mettono in marcia verso la Città Santa. Argante, uno dei guerrieri musulmani impaziente degli indugi dell’assedio, vuol risolvere con un duello le sorti della guerra, e sfida i cristiani e ad affrontarlo è il prescelto Tancredi. L’accanito duello però viene sospeso per il sopraggiungere della notte e rinviato. Tuttavia intervengono i diavoli che decidono di aiutare i musulmani a vincere la guerra. Uno strumento di Satana è la maga Armida che, con uno stratagemma, fingendosi una principessa spartana proveniente da Damasco, riesce a rinchiudere tutti i migliori eroi cristiani, tra cui Tancredi, in un castello incantato. Infine anche l’eroe Rinaldo, per aver ucciso un altro crociato che lo aveva offeso, viene cacciato via dal campo.
Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso viene sostituito da un altro crociato aiutato da unangelo. I diavoli a loro volta aiutano il musulmano e trasformano il duello in battaglia generale. I crociati sono sul punto di perdere la guerra quando arrivano gli eroi imprigionati, liberati da Rinaldo, che rovesciano la situazione e fanno vincere la battaglia ai cristiani.
Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre per dare l’assalto a Gerusalemme, ma di notte Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato) incendiano la torre. Clorinda tuttavia non riesce a entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una delle scene più significative del poema, proprio da colui che la ama, Tancredi, che non l’ha riconosciuta perché coperta dalla corazza da combattimento. Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna che ama e solo l’apparizione in sogno di Clorinda gli impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non possano ricostruire la torre in mancanza di materiale ligneo da costruzione. L’unico in grado di spezzare l’incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso di sé con le sue arti magiche e femminili. Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con Goffredo che pianta il vessillo cristiano all’interno delle mura della città santa.
(da http://it.wikipedia.org/wiki/Gerusalemme_liberata)
Le foto sulla Gerusalemme Liberata sono state fornite gentilmente da Stefano Wurtzburger.