Natale 2017: Auguri
Giuseppe Ungaretti Napoli 1916
In questa poesia dedicata al Natale Ungaretti racconta del suo ritorno a casa dal fronte della Prima Guerra Mondiale. E’ tornato a casa in licenza, ma è stanco e non vuole fingere di dimenticare neanche per un po’ le atrocità della guerra, tuffandosi tra la gente e nella città in festa. E’ il Natale del 1916 e Ungaretti è in licenza a Napoli dove, per un po’, abbandona i pesaggi di guerra. Nel poeta pero’ non c’è voglia di festeggiare: Ungaretti invoca solitudine ed il suo stato d’animo viene trasmesso anche dall’assenza di punteggiatura del testo poetico: un discorso unico composto da segmenti brevi che trasmette nel lettore grande forza evocativa.
Nella prima strofa il poeta Giuseppe Ungaretti ci dice che non ha voglia di passeggiare nelle piccole strade affollate di gente, durante le feste natalizie. Nella seconda strofa, invece, il poeta ci descrive la sua stanchezza morale, nella terza ci dice che preferisce stare da solo in disparte come una cosa posata da qualche parte e poi dimenticata. Nella quarta e quinta strofa, il poeta ci narra che, nell’angolo accanto al camino, sente il tepore delle fiamme che dolcemente lo aiutano a contemplare in silenzio ed assorto nei suoi pensieri, i giochi fantasiosi degli anelli di fumo che si alzano dai ceppi ardenti. Il poeta abbandonandosi in un dolce riposo ritrova pace e la serenità dell’animo.
Questa poesia è un invito dopo più di 100 anni a ritrovare pace e serenità dell’anima. Dopo i recenti fatti di cronaca che ha visto un figlio della nostra comunità scolastica, Arturo, vittima di una feroce violenza questo invito diventa per noi tutti degno di riflessione profonda.