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foto del mese: agosto 2018

                  Chiesa di Santa Maria Assunta dei Pignatelli (interno)

Lunedì 25 Giugno alle ore 18, nell’ambito del Maggio dei Monumenti 2018, l’inaugurazione della riapertura della Cappella di Santa Maria dei Pignatelli ubicata proprio nel cuore del centro antico di Napoli, al Largo Corpo di Napoli, allineata lungo il decumano inferiore della città greco-romana.

Dopo decenni di abbandono la Cappella è pronta a esibire di nuovo la magnifica volta affrescata nel Settecento da Fedele Fischetti, i marmi e gli stucchi, i preziosi pavimenti in pietra, cotto e maioliche, nonché un pregevole apparato pittorico, comprensivo di un dipinto cinquecentesco inedito rinvenuto dietro l’altare durante il restauro, che ha come soggetto la Deposizione di Cristo.

Per Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli:
In un Paese in cui si parla spesso delle grandi opportunità sprecate nell’investimento dei fondi europei ci riempie di orgoglio aver portato a termine un lavoro lungo e complesso che ci consente oggi di restituire alla città uno dei suoi grandi patrimoni che abbiamo tutte le intenzioni di valorizzare al meglio con numerosi progetti accademici, scientifici, artistici e culturali che mettano al centro dell’azione soprattutto i giovani della nostra città e delle Università”.

Grazie al lavoro dell’Università Suor Orsola Benincasa, divenuta proprietaria negli anni novanta a seguito della donazione della famiglia Pignatelli, e al finanziamento europeo del Grande Progetto “Centro Storico di Napoli – sito Unesco”, la Cappella Pignatelli può pianificare in questo prestigioso spazio le attività accademiche e scientifiche dell’Ateneo e attivare, con una destinazione “pubblica”, attività culturali, convegni, mostre, spazi di informazione e documentazione sul centro storico oltre che attività musicali, cinematografiche e teatrali.

I lavori di restauro, iniziati nel novembre del 2014 con la direzione dell’ingegnere Massimo Del Giudice, hanno riguardato principalmente il restauro dell’apparato decorativo interno con la pulitura ed il consolidamento delle lastre di marmo dei rivestimenti verticali, il restauro della volta affrescata, il restauro degli stucchi, delle cornici e delle decorazioni pittoriche delle volte. L’opera di recupero ha consentito anche il restauro e l’integrazione della pavimentazione in marmo e di quella in cotto e maioliche, restituendo alla fruizione del pubblico i prestigiosi monumenti rinascimentali della famiglia Pignatelli che si trovano ai lati dell’altare. Durante il restauro è stato anche ritrovato un affresco cinquecentesco che era collocato dietro l’altare raffigurante una deposizione. 

La Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, così chiamata dal nome della famiglia che la costruì e che per secoli ne resse le sorti, è uno dei gioielli più rari della Napoli del Rinascimento e sorge là dove i nobili di Nido avevano il loro Seggio. Di origini trecentesche, fu ristrutturata fra il 1493 e il 1515 per volere di Ettore Pignatelli, futuro viceré di Sicilia, posta affianco al palazzo di famiglia, ospita due importanti complessi funerari frutto dell’arte napoletana del Rinascimento maturo: il sepolcro di Carlo Pignatelli, opera dei Malvito verso il 1506-07, e la piccola cappella di Caterina Pignatelli, opera del grande scultore spagnolo Diego de Silóe attorno al 1513-14, ricca di decori tratti dall’Antico e vicina alla cultura della Roma papale di Raffaello, Michelangelo e Sansovino.

Dopo il 1736 la cappella assunse forme barocche; fu dotata di un nuovo altare progettato da Gaetano Buonocore e di una cupola a scodella affrescata nel 1772 da Fedele Fischetti. Più ancora dei monumenti rinascimentali, questa veste settecentesca ha sofferto dei danni inferti dal tempo e dagli uomini. Nel corso degli anni sessanta e settanta del Novecento fu chiusa al culto e alla visita e utilizzata persino come deposito di sedie. Più volte fu vandalizzata dai furti e priva di ogni genere di manutenzione, la chiesa ha subito un rapido degrado, con molti dei marmi rimossi o staccati e le pitture danneggiate dall’umidità e dai sali.

 

All’inizio degli anni novanta fu donata con un gesto generoso dalla famiglia Pignatelli all’Università Suor Orsola Benincasa allo scopo di restituirla alla fruizione di tutti. Da quel momento in poi se ne è iniziato un lungo e laborioso restauro, dapprima statico, dello stesso edificio, e poi anche delle opere d’arte che esso ospita. Oggi questo lungo restauro è giunto alla sua ultima tappa, e tra qualche mese, dopo la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e l’adempimento di tutte le prescrizioni per la sicurezza, la Cappella sarà pronta per l’inaugurazione e per la riapertura.

 

Per Leone de Castris, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici dell’Università Suor Orsola Benincasa e coordinatore scientifico dei lavori, “la dislocazione e la visibilità della Cappella la rendono il punto ideale per introdurre i turisti, così come anche i napoletani e gli studenti delle scuole, alla conoscenza della città, per “guidarli” ai monumenti e ai percorsi attraverso il centro antico“.

 

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