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foto del mese: marzo 2019

Le tre Grazie (particolare) di Antonio Canova dal Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo al Museo archeologico Nazionale Napoli dal 28 marzo al 30 giugno 2019

Le tre Grazie rappresentate nella scultura sono le tre figlie di Zeus: Eufrosine, Talia e Aglalia. Le tre divinità, secondo la mitologia, donavano felicità e bellezza al mondo e al genere umano. Le Cariti (gr. Χάριτες), questo era il loro nome, erano quindi divinità dell’antica Grecia (dette dai Romani Gratiae), personificazioni della grazia e della bellezza e loro dispensatrici. Figlie di Zeus e di Eurinome, furono presto comprese fra le divinità apollinee e spesso unite alle Muse. Il centro più antico del loro culto sembra essere stato Orcomeno di Beozia, dove fu fissato il numero delle C. e fu deciso il loro nome: Aglaia, la splendente; Eufrosine, la rallegrante; Talia, la fiorente. Antonio Canova scolpì Le Tre Grazie per Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone. Una copia fu realizzata per John Russell, VI duca di Bedford. Per il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, la mostra “Canova e l’Antico” in programma nella città partenopea dal 28 marzo al 30 giugno  aMuseo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)  promossa in sinergia con l’Ermitage di San Pietroburgo: Se non è “la mostra delle mostre” sarà sicuramente un’esposizione “che farà epoca”. Ospiterà 110 opere del celebre scultore neoclassico Antonio Canova, tra cui alcuni capolavori attualmente custoditi nella collezione artistica dell’Ermitage di San Pietroburgo. Si tratta di 12 grandi marmi e più di 110 opere tra grandi modelli, bassorilievi, calchi in gesso, modellini e disegni.

L’evento nasce da un importante accordo siglato tra Mikhail Piotrovsky, direttore dell’Ermitage di San Pietroburgo, e Paolo Giulierini, il direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, ed è parte delle iniziative organizzate nell’ambito dell’Anno della Cultura Russa in Italia, che comprende mostre, prestiti e progetti di vario genere in sinergia tra Russia e Italia. L’esclusiva mostra, dal titolo Canova e l’antico sarà un’occasione davvero unica per gli appassionati dell’arte ma anche per coloro che desiderano vedere dal vivo, in uno dei musei più importanti di Napoli e d’Italia, le magnifiche sculture di Canova, artista dal talento ineguagliabile a livello mondiale.

Antonio CanovaLe tre Grazie, 1813-1816, marmo, h 182 cm,
San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage

Questo gruppo scultoreo è considerato dagli storici uno dei più importanti di Canova che fu uno più importanti esponenti del Neoclassicismo. Le sorelle si abbracciano in atteggiamento amorosamente familiare. La sorella centrale si trova più in alto e viene abbracciata dalle altre due ai lati. La Grazia di sinistra è addossata ad un pilastro decorato con un festone di fiori. L’unico panneggio presente è avvolto morbidamente intorno al braccio della fanciulla di destra. Passa, poi, al centro e, quindi ricade sulla gamba della grazia di destra come per legare idealmente le tre figure. I capelli sono scolpiti da Canova con grande abilità tecnica. Infatti sembrano cadere in ciocche molto realistiche. La composizione è triangolare con il vertice nella capigliatura della grazia centrale. Le braccia si intrecciano creando una serie di linee curve che avvolgono le ragazze. Al fine di dare alla superficie delle statue un aspetto più realistico, Canova ricopri il marmo con una patina di colore rosa.

IL GRUPPO SCULTOREO DELLE TRE GRAZIE È STATO PROGETTATO PER ESSERE VISTO FRONTALMENTE.

La sorella centrale è scolpita frontalmente rispetto allo spettatore. Quella di sinistra di spalle, con il volto leggermente inclinato e quella di destra, sempre di spalle con il volto di profilo. Canova ne Le tre Grazie è stato capace di rappresentare, attraverso gli sguardi e le carezze un simbolo di affetto familiare. La nudità delle fanciulle non ha un valore erotico ma esprime il concetto di bello ideale attraverso la perfezione fisica dei soggetti. La luce scivola morbidamente sui corpi delle Grazie senza creare ombre profonde. Il modellato è privo di asperità muscolari e tensioni. Canova, infatti, ha creato dei corpi femminili morbidi e armoniosi. I glutei, ad esempio, sembrano subire naturalmente l’attrazione dal basso.

LE POSIZIONI DEI CORPI DE LE TRE GRAZIE SONO ESTREMAMENTE MISURATE ED ELEGANTI

Non si tratta di una scultura priva di espressione emotiva. Il Neoclassicismo preveda una lettura più razionale, ispirata alla bellezza calcolata sulle proporzioni. Nonostante questo vincolo estetico il volto del Le tre Grazie esprime una resa affettiva che chiarisce il rapporto tra le giovano donne. Canova fu artefice di ritratti idealizzanti e classici come quello di Paolina Bonaparte.

Una versione de Le tre Grazie realizzata successivamente da Canova si trova esposta al Victoria and Albert Museum di Londra.
A commissionare l’opera, inizialmente, fu Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone che, però, morì nel 1814 e non vide mai la statua. Ugo Foscolo, ammiratore dell’opera di Canova, dedicò un sonetto all’artista.

E’ possibile consultare la pagina dedicata alla scultura di Antonio CanovaLe Tre Grazie, sul sito del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo.

Da San Pietroburgo a Napoli

“L’idea di presentare una mostra di Canova in dialogo con l’antico riflette le potenzialità di questo istituto che ha nella statuaria uno dei punti di forza – prosegue Giulierini -. Il fatto che Canova fu a Napoli e al museo per ispirarsi a questi capolavori ci ha fatto propendere per realizzare questo evento”. Come “logica contropartita ci sarà poi una grande mostra su Pompei all’Ermitage dal 15 aprile”. Il progetto prevede quindi una grande “operazione internazionale” che si avvale di “un’attività scientifica di primo ordine”, sottolinea il direttore del Mann. Ci sarà “un catalogo importante curato da Pavanello che avrà all’interno numerosi contribuiti da parte dei specialisti di Canova”. Il punto di forza dell’operazione è “il gruppo delle Tre grazie che verrà dall’Ermitage e che per la prima volta, insieme ad altre opere, porta in blocco il nucleo canoviano del museo russo a Napoli”, prosegue Giulierini.

Nelle Attività Collaterali l’uscita in edicola di un Canova Topolino

Il direttore del Mann ringrazia la Regione Campania, “che sostiene il museo nella realizzazione delle mostre”, e il Comune di Napoli: “C’è una collaborazione con il sindaco De Magistris e l’assessore Daniele anche in chiave di realizzazione di un percorso canoviano all’interno della città”. Nell’ambito della mostra “ci saranno molte attività collaterali – spiega ancora Giulierini -. Anche una collaborazione con la Disney che vedrà l’uscita nei prossimi mesi in edicola di una tavola dove ci sarà un ‘Canova Topolino’ che sta lavorando alla realizzazione di Amore e Psiche”.

Il Nuovo MANN

“Spero che la mostra sia la chiusa di un’attività importante del museo che vedrà il 30 maggio aprire le collezioni della Magna Grecia e della preistoria ed entro il 2019 chiudere anche l’attività nel Braccio Nuovo”, conclude il direttore del Mann portando i saluti di Vittorio Sgarbi, da qualche giorno presidente della Fondazione Canova.

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