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Pasqua 2019: Auguri

La Scuola: un albero con tante foglie differenti.

La leggenda dei nidi

Molto, molto tempo fa, gli uccellini non avevano il nido, volavano tutto il giorno e, quando scendeva la sera, si posavano su un, ramo o su un sasso, e là dormivano. La pioggia e il vento li bagnavano e il freddo li gelava.


Un giorno, un pastorello pascolava il suo gregge su un grande prato verde ai piedi delle montagne. Quel giorno, il sole brillava e il cielo era azzurro e trasparente come uno specchio.

Il caldo era terribile. Il pastorello aveva le labbra screpolate e molta sete. 
Ill ruscello è lontano – sospirò – e io non posso lasciare sole le mie pecorelle. Laggiù, in fondo al prato, c’è un profondo precipizio, possono cadervi dentro, e io devo proteggerle dal pericolo.
Un passero, che passava lì vicino. udì il sospiro del povero pastorello e con un frullo d’ali si allontanò. Ritornò poco dopo, reggendo col becco una grossa campanula piena d’acqua fresca. Si posò sulla spalla del pastorello e gliela offrì.
Il bambino bevve avidamente dalla campanula azzurra e le sue labbra diventarono di nuovo umide.
Molte volte il passero tornò al ruscello a riempire la campanula.
Grazie, amico. Sei buono – gli disse il bambino.
Mi piace stare sulla tua spalla morbida e guardare le tue pecorelle. Mi piace giocare con i tuoi capelli e accoccolarmi dentro la tua calda mano. 
Mi sento al sicuro come se il vento e la pioggia non potessero più farmi del male.
Ma tu non hai una casa?
Che cos’è una casa? – chiese il passero, stupito.
La casa è là dove il vento e la pioggia non entrano, dove ogni mamma dà il cibo ai suoi bambini, e dove ci si addormenta quando viene la sera.
Noi uccellini non abbiamo una casa. La pioggia ci bagna e il freddo ci congela. Dev’ essere bello avere una casa!
Tu sei stato buono con me. lo ti insegnerò a costruirti una casa.
Il pastorello raccolse un pugno di fieno, strappò un ciuffo di lana morbida a una delle sue pecorelle, prese qualche filo d’erba, due margherite e un poco di terra umida.
Prese il fieno, impastò la terra e il ciuffo di lana e costruì la casetta per il passero. Ricoprì il tetto con i fili d’erba e ai lati della porta mise le due margherite. 
Ecco la tua reggia! – esclamò il pastorello – Entri il mio  signore! – e fece un buffo inchino. Il passero si affacciò alla porta e lanciò un acutissimo trillo di gioia.
Presto tutti gli uccellini impararono a farsi da soli la casa. 
Gli uomini chiamarono la loro casa « nido ».

Gli uomini sono capaci di cose eccezionali … quando sanno ascoltare il cuore. Il cuore … distrae, il cuore … salva … a seconda di ciò che esso ama.

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