Archivi: Foto del mese
foto del mese: dicembre 2018
foto del mese: novembre 2018
La villa di Poggio Reale sorgeva nell’area dell’acquedotto della Bolla (o Volla) che, con il serbatoio chiamato Dogliuolo, dal latino Doliolum o Dolium (vasca), portava le acque del Sarno in città attraverso condutture sotterranee. La valle della zona del Dogliuolo restava una distesa di terre paludose, nonostante vari tentativi di bonifica di sovrani angioini ed aragonesi. Pertanto, nel 1485, il re Ferrante I di Napoli provvedette con dispacci regi alla bonifica della zona: realizzò, infatti, dei canali di scolo come il Fosso reale e il Fosso del Graviolo che debellarono la malaria nella capitale.
Nel medesimo periodo, nella zona limitofa del Guasto, sorsero numerose ville di svago della nobiltà napoletana del Rinascimento. Nell’area di Poggioreale, intorno al 1487, il Duca di Calabria e futuro re Alfonso II, acquistando una masseria al “Dogliolo”, decise di realizzare una residenza reale extra moenia, forse ad imitazione di quelle che andava realizzando il suo alleato Lorenzo il Magnifico.
Il progetto venne affidato all’architetto Giuliano da Maiano (giunto a Napoli nel 1487 con il modello elaborato a Firenze) e dopo la sua morte nel 1490, forse a Francesco di Giorgio e allievi del Da Maiano. La villa era suburbana e collegata attraverso una strada a Porta Capuana.
Il progetto ebbe talmente successo, che nel 1520 Baldassarre Peruzzi ne fece due disegni e nel 1540 Sebastiano Serlio pubblicò una pianta della villa nel terzo libro del suo Trattato di Architettura.
foto del mese: ottobre 2018
Nella chiesa di Sant’Eligio Maggiore, in occasione dei restauri degli anni ’60 e ’70 fu riportata alla luce la straordinaria Cona dei Lani.
Si tratta di un monumentale polittico in terracotta proveniente dalla Cappella dei Lani (dal latino – macellai) che fu dedicata dalla corporazione dei macellai, facoltosi e potenti fin dal XIV secolo, a San Ciriaco.
Grande fu l’entusiasmo al momento della scoperta. Dagli studi topografici realizzati sulla chiesa, si è compreso che la cappella si affacciava sulla navata centrale ed era incastonata tra l’abside e l’altare maggiore.
Della Cona parla Summonte nel 1524 nella preziosa lettera che scrive a Marcantonio Michiel in cui si attesta: «In la ecclesia di Santo Eligio, un gran lavoro pulire di plastice, nella cappella dei Lanii, di mano di maestro Dominico napolitano, persona ingegnosissima».
L’imponente macchina di Sant’Eligio ha consentito di identificare, tra le migliaia di frammenti ritrovati, figure inginocchiate ed in piedi, la rappresentazione di un’Adorazione dei Pastori.
foto del mese: settembre 2018
Konrad Witz è stato uno dei maggiori pittori tedeschi attivi nel XV secolo, anche se sono davvero rare le notizie sulla sua vita. La sua pittura si caratterizza per le figure solide e voluminose riccamente panneggiate, la verosimiglianza delle diverse materie dipinte, l’interesse per le distorsioni ottiche e le fughe prospettiche, la luce intensa e le lunghe ombre. Le sue scene sacre si situano in paesaggi naturali, dipinti con pionieristico realismo, oppure all’interno di maestose chiese, da cui si aprono vivaci scorci sulla città.
La Sacra Conversazione di Konrad Witz è stata presentata nell’ambito dell’“Opera si racconta” il ciclo espositivo con cui il Museo e Real Bosco di Capodimonte intende dar voce ad alcuni dipinti, sculture e oggetti d’arte presentandoli al pubblico in relazione con altre opere o documenti in grado di spiegarne il contesto in uno spazio dedicato: la sala 6, al primo piano.
foto del mese: agosto 2018
Lunedì 25 Giugno alle ore 18, nell’ambito del Maggio dei Monumenti 2018, l’inaugurazione della riapertura della Cappella di Santa Maria dei Pignatelli ubicata proprio nel cuore del centro antico di Napoli, al Largo Corpo di Napoli, allineata lungo il decumano inferiore della città greco-romana.
Dopo decenni di abbandono la Cappella è pronta a esibire di nuovo la magnifica volta affrescata nel Settecento da Fedele Fischetti, i marmi e gli stucchi, i preziosi pavimenti in pietra, cotto e maioliche, nonché un pregevole apparato pittorico, comprensivo di un dipinto cinquecentesco inedito rinvenuto dietro l’altare durante il restauro, che ha come soggetto la Deposizione di Cristo.
foto del mese: luglio 2018
Dal 6 luglio al 2 settembre 2018 a palazzo Zevallos di Via Toledo, 185 Napoli un eccezionale prestito concesso dal Complesso monumentale della Pilotta di Parma. L’iniziativa rientra nella rassegna “L’ospite illustre” e anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio toscano previste nel 2019. Leonardo fu sempre molto interessato al tema delle teste femminili con i capelli mossi dal vento, come testimonia un celebre passo del suo “Trattato di Pittura” che si può considerate come la miglior descrizione della Scapiliata, dipinta con terra d’ombra, ambra inverdita e biacca, sopra una piccola tavoletta di legno: “Fa tu adonque alle tue teste gli capegli scherzare insieme col finto vento intorno alli giovanili volti e con diverso revoltare graziosamente ornargli“.
È ritratta una testa femminile che si staglia con vividezza dallo sfondo, con un accenno delle spalle, voltata di tre quarti verso sinistra e reclinata verso il basso.
I lineamenti sono dolcissimi, le palpebre socchiuse, il naso leggermente pronunciato, le labbra morbide serrate che vagheggiano un lieve sorriso e il mento è arrotondato. Il forte chiaroscuro steso sul viso con lumeggiature esalta il rilievo scultoreo del volto delicato dalla vibrante capigliatura, scomposta ad arte in ricci mossi. L’immagine rievoca gli studi di Leonardo sui “moti dell’animo”, uno dei principi chiave della sua poetica.
Foto del mese: giugno 2018
Il sarcofago, ritrovato nel 1817 in un mausoleo ai margini dell’antica Puteoli (Pozzuoli, NA), rappresenta il mito di Prometeo, il creatore dell’uomo ed è databile intorno al IV sec. d.C. Al centro, in basso, si trova il gruppo principale: il creatore dell’uomo, Prometeo, seduto, con il busto lievemente inclinato in avanti, intento ad osservare la sua cretura; l’uomo, ancora un fantoccio inerte di creta, rigidamente disteso ai suoi piedi, circondato dalle maggiori divinità del pantheon greco. In posizione preminente sono Hera e Zeus, nell’atto di dare ad Hermes, individuato dal caduceo (verga con due serpenti simmetricamente intrecciati e due ali aperte alla sommità: simbolo di prosperità e di pace), il denaro con cui riscattare da Ade la vita dell’uomo. Accanto ad Hermes vi è Poseidone con il tridente; ai due angoli, in alto, il carro di Selene ed il carro di Apollo. Fra Zeus e l’uomo degli Eroti spingono Psiche, l’anima, a dare la vita al primo essere umano. Il sarcofago è attribuito ad una officina romana; la sua presenza a Puteoli in età tarda testimonia della vita culturale ancora vivace nella città flegrea.
I personaggi mitologici esercitano il loro fascino anche sull’uomo moderno. La mitologia antica richiama modelli universali, archetipi dell’umanità aldilà di ogni limite geografico e storico, quindi sempre validi. I miti rappresentano le forze che popolano il mondo interiore degli esseri umani e le esperienze fondamentali che questi affrontano durante la loro esistenza terrena: il bene, il male, il rapporto con la Natura, il cambiamento, l’amore, l’odio. Tra i personaggi mitologici più conosciuti vi è Prometeo, che è a metà strada tra un dio e un uomo e non appartiene del tutto alla categoria degli Dei Olimpici.
foto del mese: maggio 2018
La città di Napoli celebra i 350 anni dalla nascita del filosofo e storico napoletano Giambattista Vico con la XXIV edizione del Maggio dei Monumenti.
Il programma di attività, denominato Giambattista Vico. L’età degli Dei, l’età degli Eroi, l’età degli Uomini, organizzato con importanti istituti culturali della città, intende accompagnare turisti e cittadini alla scoperta e alla riscoperta della grande personalità di Giambattista Vico attraverso spettacoli teatrali, conferenze, mostre, installazioni multimediali, visite guidate ai percorsi vichiani, le piazze, i più bei siti monumentali di Napoli.
“Distinguant, dans l’histoire du monde, la succession de l’âge des dieux, des héros et des hommes, il voit dans la naissance des nations le cadre dans lequel l’homme atteint le plus haut degré de son humanité.” (Vie et mort des nations. Lecture de la Science nouvelle de Giambattista Vico”, d’Alain Pons Ed. Gallimard, 2015). Distinguendo, nella storia del mondo, la successione dell’età degli dei, degli eroi e degli uomini, egli vede nella nascita delle nazioni la struttura in cui l’uomo raggiunge il più alto grado della sua umanità.
Foto del mese: aprile 2018
L’ingresso della Direzione – che ha la propria sede in piazza G. Pepe, 7 – si è arricchito quest’anno di una nuova opera: un pannello in ceramica costituto da vari elementi decorativi realizzato con il progetto Piazza Mercato: Moricino in Campo del Programma Scuola Viva.
“Abbiamo proposto ai nostri piccoli artisti una riflessione sull’ IMPRONTA, segno lasciato da un corpo premuto su un materiale cedevole, un’orma …. un modo per lasciare una traccia, una testimonianza collettiva …. I ragazzi hanno elaborato plasticamente questo tema realizzando opere sorprendenti e molto interessanti, che sono confluite nell’esecuzione del pannello decorativo finale“.(Carmen Iorio tutor del Progetto)