Oggi si celebra la giornata dell’Acqua a livello mondiale. Perché dedicare un giorno per celebrare l’Acqua?
In Africa è ancora emergenza idrica! Titolano i giornali di oggi! L’Africa è quindi il continente maggiormente colpito dalla carenza di acqua potabile sicura.
Ma anche noi ‘stiamo mal combinati…’.
Il Regno Unito vedrà la fine dell’approvvigionamento d’acqua entro il 2050, dicono i prof di inglese e di geografia.
Bisogna intraprendere un’azione rapida per frenare l’uso eccessivo e lo spreco registrato.
Noi, allievi della scuola media del Campo del Moricino, abbiamo dedicato quest’anno proprio a quest’elemento. Con tutti i docenti della scuola media abbiamo avviato dal mese di gennaio una UNITA’ di Apprendimento (così la chiama la prof. di Italiano!): ogni disciplina interagisce con l’altra su una tematica comune: Acqua, Mare, Flora, Fauna, Emergenza, Risorsa, Plastica.
L’Agenda 2030 (una linea guida a livello europeo…dice la prof!) presenta 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ed esprime un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale.
Al Punto 6 dell’Agenda si dice: Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti. L’acqua è fonte di vita ed è necessario che questa sia accessibile a chiunque. Un’affermazione che spinge a garantire entro il 2030 l’accesso universale all’acqua pulita e potabile, e a garantire adeguate condizioni igieniche con particolare attenzione alle persone più vulnerabili.
Proprio di acqua e igiene abbiamo parlato in questi giorni: tre paginette per capire quali regole rispettare…dice Caldarelli! ”Mi sono stancato a scrivere! Ma ho capito tante cose…”
Punto 14 (Agenda 2030): Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile. La conservazione e lo sfruttamento sostenibile degli oceani, dei mari e di tutte quelle risorse al loro interno sono importanti per la nostra vita: la riduzione dell’inquinamento marino, così come una gestione sostenibile dell’ecosistema e una protezione dell’ambiente.
Così abbiamo imparato che il ”mare” nel linguaggio degli antichi Greci era definito attraverso molti termini. Per dire mare si usava pelagos (la distesa); pontos (il mare come vastità e viaggio); thalassa è un riferimento di carattere generale, forse di origine cretese; laitma è la profondità marina, cara ai poeti.
E poi c’è differenza tra mare interno, il thalassa - in qualche misura domestico – e il mare Oceano, dai Greci così chiamato perché è appunto a Occidente, al di là delle colonne poste da Eracle.
Vi presentiamo una rassegna dei lavori nostri e quelli dei nostri compagni della scuola primaria. I prof dicono che è un modo per trasformare le nostre conoscenze e abilità in competenze… ma non vale, se non siamo convinti che con la partecipazione di tutti si riuscirà a cambiare lo stato delle cose. Per cui: Occhio! e che tutti i giorni sia: Word Water DAY!
Gli allievi delle prime classi sezione B e E, seconda E
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