Dopo circa 60 anni, la testa della sfinge è ritornata a suo posto! Cosi possiamo apprezzare la totalità della scultura: la divinità fluviale è raffigurata secondo l’immagine del vecchio sdraiato ed appoggiato ad una roccia dalla quale sgorga acqua; il dio è circondato da puttini che simboleggiano le varie ramificazioni del corso del fiume egiziano.
La statua fu ritrovata nell’area limitrofa nel 1476; venne successivamente interpretata dalle cronache locali come la rappresentazione della città di Napoli che allatta i suoi figli, da qui nasce il toponimo “Corpo di Napoli” dato al largo dove la statua è tuttora ubicata. Collocata sull’attuale basamento nel 1657, alla fine del 1700 la scultura acefala venne integrata con la testa di un uomo barbato seguendo il tipo impiegato sull’omonima scultura conservata ai Musei Vaticani e rinvenuta negli scavi di Roma.
I lavori di restauro del gruppo scultoreo sono stati finanziati dal Comitato per il Restauro della Statua del Corpo di Napoli attraverso 2 mila e 200 donazioni. Hanno partecipato alla raccolta fondi esercizi commerciali e cittadini napoletani, secondo uno spirito di collaborazione, senso di identità e amore per le antichità napoletane.
Ci auguriamo che altri simboli della Storia Napoletana vengano salvaguardati con il medesimo risultato!
Anna Ascione – Francesca Tozzi – II E – plesso Corradino di Svevia
Valentina Esposito – Angela Palmentieri – docenti di Lettere
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